martedì 8 aprile 2014

Il Centrosinistra si unisce sotto il vessillo di Martano

Il matrimonio s’ha da fare: il Centrosinistra correrà unito alle elezioni comunali. L’unica “esclusa” dalla cerimonia è Rifondazione comunista, che rifiuta l’apparentamento col Pd e prepara una lista separata. Una defezione attesa e considerata il “male minore” dagli altri membri del gruppo. Il risultato finale è che Claudio Martano sarà il candidato sindaco di una corazzata ampia ed eterogenea. La coalizione, infatti, comprende Sel, Comunisti italiani, Chieri C’è e altre due liste civiche, una creata dallo stesso Martano e uno di esponenti del mondo cattolico. 
E Ugo Mattei, da settimane candidato in pectore? «Affiancherà Martano nell’inedito ruolo di vicesindaco e assessore ai Beni Comuni», anticipano i due in un comunicato congiunto.
La stretta di mano tra Dottore (Martano) e Professore (Mattei) nasce dal timore della sconfitta: due gruppi separati avrebbero finito per togliersi voti a vicenda, rischiando di rimanere entrambi all’opposizione. Con il possibile smacco, per il Pd, di non entrare neppure al ballottaggio. Così sono iniziati ammiccamenti e incontri, culminati in quello decisivo di domenica sera. 
Le premesse non erano buone: Professore e Dottore volevano fare il candidato sindaco. Dalla sua Martano aveva la vittoria delle primarie di partito: chi avrebbe spiegato a 1.400 chieresi che il candidato sindaco non sarebbe stato né lui né lo sconfitto Alessandro Sicchiero? Quindi è toccato a Mattei rinunciare, anche a fronte di garanzie programmatiche: «Vogliamo la certezza di investimenti su viabilità sostenibile, inclusione dei migranti, “stop” alla Tangenziale Est e al consumo di suolo», spiegava una settimana fa il docente universitario. 
A quanto pare Martano ha assicurato il rispetto di questi impegni, in parte già condivisi dal Pd: «Siamo d’accordo su alcuni punti irrinunciabili, su cui abbiamo discusso in modo produttivo – assicurano i due – Li spiegheremo nei prossimi giorni, insieme agli elementi della Giunta che insieme riterremo di poter proporre ai chieresi già prima del voto». Ed è un’altra concessione di Mattei: lui voleva rendere pubblici i nomi di tutti possibili assessori. Invece alcuni saranno scelti dopo: tornerà in voga, quindi, la distribuzione delle cariche in base al risultato elettorale.
Prima, però, bisogna vincere: «Siamo sicuri che questa impostazione darà a Chieri almeno un quinquennio di buon governo». 
Che cos’ha di speciale questa formula? «E’ un’innovativa piattaforma, incentrata sui beni comuni – riflette il neonato duo - Offrirà ai cittadini un radicale cambiamento di rotta politica improntato su competenza e serietà. Alla base ci sono poche e semplici parole chiave: diffusione del potere, trasparenza, solidarietà e inclusione sociale, buona occupazione, cultura ecologica e generazioni future».
Questo elenco convincerà gli elettori? Di certo, per ora, non ha persuaso Rifondazione: «Avevamo aderito con entusiasmo all’Alleanza per i Beni Comuni, promossa da Mattei – ripercorre, in un altro comunicato, il segretario chierese Luigi Cerini – Doveva essere una coalizione alternativa a Centrodestra e Centrosinistra, con un progetto di lunga durata e un programma con i beni comuni al centro: lavoro, lotta al precariato, opposizione alle politiche liberiste e di austerità, diritto alla casa, ai trasporti e alla salute, riconversione ecologica dell’economia e difesa del territorio»
Tutto ciò non è possibile con il Pd? «In linea di massima condividiamo i punti presentati da Martano, ma non pensiamo che siano diventati un “altro partito”: quando hanno governato, Chieri è stata maglia nera nel consumo di suolo, oltre che in esternalizzazioni, dismissioni e privatizzazioni». Inoltre Cerini e i suoi sono in prima linea contro la Tangenziale est, mentre Martano non si è mai espresso in modo netto. E il suo partito è favorevole all’opera. A tutti i livelli, poi, Rifondazione e Democratici sono su fronti opposti: «Abbiamo quindi deciso di presentarci da soli alle elezioni – conclude il segretario, esponendosi al rischio di rimanere nuovamente fuori dal Consiglio comunale - Restiamo comunque disponibili a una collaborazione futura: sia per l’eventuale ballottaggio sia per percorsi comuni dopo le elezioni»
Federico Gottardo

 


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