martedì 24 giugno 2014

Renzo piace ma Luciano fa tanta paura

CHIERI Le periferie di Renzo Piano e la tecnologia pervasiva: sono le due tracce del tema d’italiano andate per la maggiore al liceo Monti. Nella seconda prova i più “bastonati” di tutti sono stati gli studenti del classico: la versione dal greco di Luciano è rimasta per molti un enigma. Meno peggio per la temuta prova di matematica allo scientifico. Più semplice è invece sembrata la comprensione del testo al liceo linguistico. A spaventare di più i ragazzi è però la terza prova: troppo poche due ore di tempo, secondo loro, per affrontare quattro materie.


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martedì 17 giugno 2014

Santena e Pralormo, forza delle radici

Dei loro antenati hanno oramai solo più il cognome. Non hanno mai imparato l’italiano, né il dialetto piemontese. Ma hanno conservato il senso di appartenenza. Per questo la scorsa settimana le famiglie Pesuto e Lisa sono giunte dall’Argentina per visitare rispettivamente Santena e Pralormo.


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lunedì 16 giugno 2014

Morale e politica

L'associazione culturale "Quelli che... Cesare Lombroso", in collaborazione con il bisettimanale Corriere di Chieri, ha invitato come relatore della serata di giovedì prossimo, 19 giugno alle 21, nella consueta sede della sala conferenze della tessitura Fil Vasino di corso Torino 62 a Chieri (Ingresso libero) il professor Massimo Salvadori, emerito dell'Università di Torino, presidente del Centro Studi Calamandrei e membro dell'Accademia delle Scienze.

L'affermato ed autorevole storico parlerà di morale nella politica, uno dei temi oggi di più stringente attualità, dopo gli scandali di questi giorni dell'Expo di Milano e del Mose di Venezia. La questione morale da Gramsci a Berlinguer e il mito del buongoverno costituiranno il fulcro di un intervento che si annuncia coinvolgente e capace di offrire al pubblico presente un eccezionale e diretto scambio di opinioni con uno dei massimi intellettuali italiani.


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lunedì 26 maggio 2014

Martano e Lancione al ballottaggio

Ci vorranno due settimane e un secondo turno di votazioni per decidere chi sarà sindaco. La scelta è tra i due pediatri di professione: da una parte, Claudio Martano, pd, dall’altra, Francesco Lancione, primo cittadino uscente. Il primo è il favorito grazie al 42% dei consensi ottenuti domenica. Il suo avversario si ferma dodici punti più indietro, a quota 30%. Bisognerà capire dove finiranno i voti dei sei gruppi rimasti fuori dalla “sfida finale”: in primis, c’è il Movimento Cinque Stelle.


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martedì 13 maggio 2014

In vista delle europee, un confronto con Emilio Cornagliotti

Qual è la differenza fra Consiglio europeo e Consiglio d'Europa? Funziona meglio una federazione o una confederazione?
A spiegare dal vivo fasti  e criticità dell'attuale Unione Europea in vista del voto del 25 maggio l'associazione culturale "Quelli che... Cesare Lombroso", in collaborazione con il bisettimanale Corriere di Chieri, ha programmato oggi, mercoledì 21 maggio, alle 21 nella consueta sede della sala conferenze della tessitura Fil Vasino di corso Torino 62 a Chieri il segretario regionale del Movimento federalista europeo,  Emilio Cornagliotti. Ingresso libero.
Il suo intervento toccherà l'euroscetticismo, la  situazione dell'Italia, le strutture di governance delle istituzioni europee, le sfide politiche per il futuro.
MFE è un movimento apartitico che venne  fondato da Altiero Spinelli e da altri intellettuali antifascisti come  Ernesto Rossi. L'UE è vista come un passaggio per arrivare all'istituzione  di una federazione, i cosiddetti Stati Uniti d'Europa, i soli a garantire una reale ed efficace politica comune. "Siamo - sottolinea Cornagliotti  - un movimento transnazionale, non solo europeo. Ci definiamo apartitici,  proprio per questa nostra vocazione europeista e federalista in generale.Tra  i nostri associati c'è gente di ogni credo politico".
Dopo una rapida premessa sui concetti di base (federazione e confederazione, nazionalismo e populismo  etc.) si entra nel vivo della materia (Euro sì, Euro no, più Europa, meno Europa) sulla quale si gioca il nostro futuro quotidiano. Cornagliotti  spiegherà le ragioni di chi spinge da una parte e chi dall'altra. Essere  consapevoli degli scenari possibili che si apriranno nell'immediato futuro ci aiuterà a votare con consapevolezza il prossimo 25 maggio.  

 


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sabato 10 maggio 2014

Nel programma di Martano No alla Tangest e obiettivi sino al 2030

Claudio Martano e la coalizione “Chieri Bene Comune” guardano al lungo periodo. Il loro primo obiettivo s’intitola “Chieri 2030”, perché è «necessario andare oltre il 2019». In concreto, la città deve essere capofila del territorio, rifiutando la Tangest e migliorando i collegamenti coi dintorni: 30 barrato in corso Buozzi e fermata del treno alle Maddalene. Quindi c’è il no alla vendita delle cubature “trovate” dalla Giunta Lancione e il sì all’ampliamento dell’isola pedonale. Ma grande attenzione viene rivolta al sociale, ai diritti e al turismo: l’ex Scotti, per esempio, potrebbe ospitare un campeggio.

 

Scarica il pdf del programma completo della coalizione "Chieri Bene Comune"

 

 

 


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giovedì 8 maggio 2014

Il minibus gira ma il disabile di Riva rimane a terra

«Se si progetta un servizio, deve essere per tutti». nvece lui, costretto sulla sedia a rotelle, sul Mebus non può salire. Il Mebus è l’autobus a chiamata, entrato in servizio a metà marzo. La denuncia è del 56enne Davide Baldi. Vorrebbe usarlo, però il furgoncino non ha una pedana sollevatrice. Ma anche se l’avesse, le fermate non sono attrezzate, a Riva come negli altri paesi che hanno concordato il servizio da un anno.

<+corsivo>«Non parlo solo per me, ma anche per tutti gli anziani che hanno problemi a camminare, che spesso sono accompagnati in carrozzina, e potrebbero usare il Mebus a chiamata, ma non lo fanno»<+tondo>. Il rivese, affetto da distrofia muscolare progressiva, è costretto sulla sedia a rotelle da 7 anni. Impiegato alla sede della banca San Paolo di piazza Cavour a Chieri, ogni giorno deve fare circa 4 chilometri per andare al lavoro. 

<+corsivo>«Normalmente utilizzo la mia auto, attrezzata per la guida di un disabile<+tondo> - introduce - <+corsivo>Ma a causa del rinnovo della patente per circa un mese non ho potuto guidare». <+tondo>Non potendo usare il Mebus si è aggiustato come poteva: <+corsivo>«Per 10 giorni, approfittando del bel tempo, ho fatto Riva-Chieri sulla pista ciclabile. Negli altri ho dovuto mobilitare tre persone». 

<+tondo>Il bus da 19 posti della Vigo non ha la pedana sollevatrice perché non è obbligatoria sui mezzi di piccole dimensioni. <+corsivo>«Così stabilisce l’ultima delibera regionale sul piano degli autobus<+tondo> - motiva Giovanni Vigo, gestore dell’impresa di trasporto privato - <+corsivo>Oltre a questo, le fermate dovrebbero essere attrezzate e non lo sono»<+tondo>. Ma non finisce qui: <+corsivo>«Soprattutto nei percorsi di collina, certe strade non hanno le dimensioni sufficienti per tirare fuori la pedana».

<+tondo>Il servizio a chiamata, nato nel 2008, ma nel chierese solo da un anno, sta crescendo, soprattutto per via della soppressione di alcune linee collinari. <+corsivo>«L’Agenzia per la mobilità ha tagliato circa 36.000 chilometri di percorso<+tondo> - ripercorre Vigo -<+corsivo> Per questo il servizio a chiamata ha avuto un salto notevole».<+tondo> Soprattutto dal mese di aprile, quando è passato da 1.200 a circa 2.500 km. 

In ragione di quest’aumento, la Vigo sta valutando di acquisire un nuovo mezzo. <+corsivo>«Si potrebbe acquistare un autobus attrezzato al trasporto dei disabili <+tondo>- si sbilancia Vigo - <+corsivo>Indispensabile è però ottenere un contributo regionale, come avviene per i mezzi pubblici».

<+tondo>Una soluzione che non sarà però realizzabile in tempi brevi secondo Cesare Paonessa, dell’Agenzia  per la mobilità metropolitana. <+corsivo>«Il regolamento del Mebus prevede il trasporto disabili, però  necessita degli autobus attrezzati: non tutti i mezzi vecchi sono ancora stati sostituiti, come nel caso di quello che opera nel chierese<+tondo> - riconosce - <+corsivo>Gli autobus con pedana sono utilizzati maggiormente nella zona di San Mauro, dove c’è più richiesta. E’ chiaro che attivare un servizio di questo tipo dove la domanda è scarsa, diventa oneroso, ma è altrettanto vero che se non diamo ai disabili la possibilità di spostarsi, loro non ci provano neanche». 

<+tondo>Oltre alla deroga regionale, c’è un ulteriore problema. <+corsivo>«Gli autobus piccoli, che per un servizio a chiamata sono i più idonei, hanno un motore meno potente e la pedana sollevatrice ha un certo peso: per questo vengono in genere costruiti senza posto disabili». 

<+tondo>Paonessa propone una soluzione alternativa: <+corsivo>«Al momento la corsa si prenota il giorno prima: se si prenotasse con più anticipo, l’azienda avrebbe il tempo di organizzare i mezzi in modo da metterne a disposizione uno più grande, con la pedana per i disabili».

<+tondo>Secondo Baldi la soluzione ottimale sarebbe invece allungare fino a Riva il tragitto dell’autobus 30 della Gtt, già attrezzato per i disabili. <+corsivo>«Magari prolungando solo alcune corse, creando un 30 bis»<+tondo>, abbozza il rivese. 

Ma questa è un’ipotesi troppo onerosa per l’Agenzia, che ha visto le sue risorse tagliate del 24% dal 2010 a oggi. <+corsivo>«Tre km sembrano pochi, ma è un prolungamento di tempi e costi significativo per ogni corsa<+tondo> - spiega Paonessa - <+corsivo>Allungare solo qualche 30 non è praticabile: salterebbe il coordinamento di tutte le corse»<+tondo>. Più possibilista, invece, sull’introduzione di navette tra il capolinea del 30 e Riva. <+corsivo>«Un servizio di questo tipo si potrebbe sperimentare, ma la copertura finanziaria deve essere a carico dei comuni interessati».

<+tondo>Secondo Baldi il Mebus ha dei problemi anche dal punto di vista degli orari. <+corsivo>«Comincia alle 8,30: troppo tardi per i pendolari. Anche in questo caso è servizio pensato solo per alcuni e non per tutti».

<+tondo>Su questo punto ribatte il sindaco Lodovico Gillio. <+corsivo>«La filosofia del Mebus è coprire gli orari in cui non circolano gli altri mezzi di linea: al mattino presto e negli orari delle scuole sono attivi su Riva gli altri bus della Vigo».

<+tondo>E’ chiaro che su Riva si parla di piccoli numeri per attivare qualsivoglia servizio di trasporto disabili: si contano sulle dita di una mano le persone che viaggiano autonomamente in carrozzina. Anche il Mebus, attivo a Riva dal 17 marzo, ha per il momento prodotto piccoli numeri: 3 sono state le chiamate a marzo e 12 ad aprile. 

<+corsivo>«Bisognerebbe copiare dai nostri vicini francesi<+tondo> - conclude Baldi - <+tondo>Sono stato in vacanza a Saint Malo, eravamo in due in carrozzina, ma abbiamo potuto viaggiare su tutti i mezzi pubblici, soggiornare in campeggio e visitare le città senza problemi. Apprezzo l’impegno di potenziare il trasporto tra Chieri e Riva, ma si può fare di meglio».

<+tondo><+firma_coda>Chiara Paolillo


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mercoledì 7 maggio 2014

Oasi oppure canile abusivo?

Asl e Municipio vogliono chiudere “Il Nido di Barbara”. Per loro sarebbe un canile abusivo, realizzato in un’abitazione in strada Tetti Manera 9, ai Falcettini: «Non rispetta le norme igienico-sanitarie», si legge in un’ordinanza firmata da Andrea Verucchi, capo dell’ufficio tecnico comunale. Ma la padrona di casa, Barbara Cauda, ribatte: «Il mio non è un canile ma un’oasi in cui gli animali sono curati e stanno bene».

Le accuse degli enti pubblici risalgono al 13 marzo: il dipartimento veterinario dell’Asl To5 effettua una verifica dell’area insieme alla Guardia forestale. Trova 26 cani di razze e sessi diversi: 17 sono intestati a Cauda, 6 arrivano provengono da altre regioni o proprietari; 3 sono cuccioli di provenienza sconosciuta. All’esterno ci sono recinti e box dedicati al ricovero degli animali. Ma i controlli non riguardano solo la struttura: «Secondo la banca dati dell’anagrafe canina, nel 2013 risultano 26 passaggi di cani nella struttura. Su internet si legge che il Nido di Barbara svolge attività di pensione, ricovero e affido. Quindi è un canile, ma non autorizzato».

E, secondo veterinari e forestali, privo dei requisiti necessari. L’elenco delle mancanze è lungo: i luoghi in cui sono detenuti gli animali non sono facilmente lavabili e disinfettabili; non esistono canali di raccolta delle deiezioni e scarichi adeguati; non esiste un luogo dove tenere in osservazione gli animali provenienti da zone a rischio di malattie infettive; non c’è un locale per gli interventi veterinari; non è presente un deposito per gli alimenti né un controllo sulla possibile proliferazione dei topi; non sono state svolte le opportune verifiche, da parte dell’autorità competente, per stabilire se il luogo sia idoneo ad ospitare una industria insalubre; non ci sono controlli sullo smaltimento dei reflui.

Per tutti questi motivi, l’Asl ha chiesto l’intervento del Comune. L’ordinanza di Verucchi del 17 aprile, infatti, impone lo sgombero degli animali presenti in strada Tetti Manera 9. Cauda ha trenta giorni per eseguire:«Invece sono loro a dover ritirare il provvedimento. Altrimenti farò ricorso al Tar».

Poi ribatte punto su punto alle accuse degli enti pubblici: «Chiedo da anni al Comune di darmi l’autorizzazione: non è necessaria ma mi eviterebbe questi problemi. Perché ai Falcettini c’è semplicemente la mia abitazione. Infatti i cani sono intestati a me: ci sono numerose sentenze del Consiglio di Stato che non pongono limiti al numero di animali di affezione. A meno che non si tratti di un canile o di una pensione». 

E’ proprio ciò che sostengono anche Asl e Municipio. E lo confermerebbe anche il sito internet del Nido di Barbara: «No, facciamo solo da tramite per le adozioni. E non prendiamo cani di famiglie che vanno in vacanza: ce li lasciano solo in caso di emergenza».

Però l’abitazione non rispetterebbe i requisiti necessari per il ricovero degli animali: «Invece ho l’infermeria, il deposito per gli alimenti e il locale per gli animali malati: i veterinari non me li hanno chiesti».

Cauda si definisce soltanto un’amante dei cani che vuole solo fare del bene. Per questo è anche presidente di un’associazione animalista: «La mia è una missione. Mi occupo anche di cani picchiati e maltrattati, cui mi dedico per 24 ore al giorno: adesso, dopo tanta fatica, dovrei metterli in un canile? Qui sono più seguiti e liberi».

 


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Tutti i candidati 2014


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venerdì 2 maggio 2014

Dove va la lingua italiana

Sarà Gianluigi Beccaria, il maggiore studioso della lingua italiana, affermato e autorevolissimo critico letterario, il prestigioso ospite invitato dall’associazione culturale “Quelli che…Cesare Lombroso”. L'appuntamento è per sabato 10 maggio alle 16,30, nella sala conferenze della fabbrica FIL dei fratelli Vasino a Chieri in via Torino 62. Ingresso libero, ampio parcheggio
Beccaria, professore emerito di Storia della lingua italiana all’Università di Torino, ha diretto il noto “Dizionario di linguistica, filologia metrica e retorica” per la casa editrice Einaudi. Membro dell’Accademia della Crusca, dei Lincei e delle Scienze, cura la rubrica “Parole in corso” per “Tuttolibri” ed è anche personaggio noto agli spettatori della tv per aver condotto a Rai3 il programma “Parole mie”.
Contro ogni forma di becero nozionismo, fine uomo di cultura, quella vera, Beccaria dibatterà sul tema “Dove va la lingua italiana. I pericolosi effetti civili e di manipolazione verso chi non conosce il reale significato delle parole nell’era dei media”
Sono tristi quelle case senza libri, ci ha ricordato di recente Beccaria: solo attraverso la lettura ci arricchiamo sviluppiamo la nostra autonomia e libertà di pensiero. Ci sono autostrade di informazioni che ci arrivano e non possiamo commettere l’errore di appiattirci culturalmente, perché siamo diventati nel frattempo facili prede di incantatori interessati. Anche questo è rispetto della legalità e per questo l’associazione “Lombroso” vuole affrontare la questione.

 


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mercoledì 23 aprile 2014

Elezioni 2009: Anna Zullo promette case popolari

 Se sarà eletta sindaco Anna Zullo, a Chieri nei prossimi cinque anni al massimo si costruiranno case popolari, per dare un tetto a chi altrimenti non se lo potrebbe permettere. «Ma per il resto sarà il blocco della cementificazione», 

assicura la candidata della lista «Comunisti e anticapitalisti», sostenuta da Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani. 

Anche Paolo Ferrante, candidato della Destra, è per uno stop ai cantieri: «Mi risulta che in città ci siano almeno 1500 appartamenti invenduti: eppure si continua a costruire. Ora invece è il momento di pensare ai servizi. E se nuove costruzioni ci devono essere, si applichi il mutuo sociale, a tassi bassissimi per chi deve acquistare la prima casa».

Manuela Olia, candidata per il centrosinistra (Pd, Italia dei Valori e Moderati) e Francesco Lancione (Lista per Chieri, Pdl, Lega Nord, Udc) sono invece più possibilisti: «La città crescerà ancora 

un po’ – afferma Lancione – Occorre un nuovo piano regolatore: non prevedo però palazzoni nel futuro di Chieri, quanto piuttosto piccole abitazioni». 

E Manuela Olia: «Nel giro del prossimo anno usciranno a livello regionale almeno quattro grandi normative di cui tener conto in fase di redazione del nuovo Piano regolatore. Ma smentiamo il mito che Chieri sia stata cementificata in questi ultimi anni: negli ultimi sette anni la sua popolazione è cresciuta di 3 mila unità, e di questi 1900 sono stranieri. Quindi non si può parlare di un tasso di crescita rilevante».

I quattro candidati a sindaco si sono incontrati mercoledì nella redazione del “Corriere”, per quello che probabilmente sarà l’unico “faccia a faccia» prima delle elezioni amministrative del 6 e 7 giugno.

Sono stati loro sottoposti alcuni tra i temi più «caldi» sul futuro della città che si candidano a governare, in modo che anticipino ai chieresi quali siano le loro ricette per affrontare i vari problemi. 

Tra i tanti, uno dei più sentiti è certo quello della viabilità: tant’è vero che l’attuale Giunta Gay ha saggiamente preferito consegnare a chi le subentrerà il “pacchetto” (in tutti i sensi…) che contiene Ztl, telecamere, Piano del traffico, parcheggi e piste ciclabili.

Per iniziare dalla Zona a traffico limitato, che dovrebbe vietare il traffico nel cuore del centro storico, che ne pensano i candidati a sindaco? «La faremo, però razionalizzandola e migliorandola – afferma Lancione – Terremo cioè conto dei servizi esistenti (la scuola di Sant’Anna o l’ambulatorio di piazza Mazzini, giusto per fare due esempi), e nelle ore in cui sarà in vigore useremo anche le telecamere».

Sull’impiego delle telecamere ha qualche dubbio Manuela Olia: «E’ un sistema macchinoso: si può disincentivare in altri modi l’attraversamento del centro, senza per questo gravare sulcommercio. Il rischio, infatti, è quello di depauperare il centro storico, che diventerebbe solo residenziale. L’attraversamento del centro deve però essere limitato, e i parcheggi immediatamente a ridosso 

devono essere a elevata rotazione».

Manuela Olia mette però sul tavolo un’altra questione: «Nel giro di un paio d’anni il cantiere dell’ospedale chiuderà. Allora disporremo di parcheggi interrati a ridosso del centro, e chiuderanno l’ambulatorio di piazza Mazzini e gli uffici al palazzo della Consolata. A quel punto si potrà riflettere sulla Ztl in modo più definitivo».

Ma Anna Zullo non ha mezzi termini: «A Chieri non ci devono essere telecamere: né per la Ztl, né per la sicurezza. A mio avviso la Ztl dovrebbe essere estesa anche a piazza Umberto, e la si dovrebbe rivitalizzare puntando sull’artigianato locale, sul piccolo commercio, sulla ristorazione».

Se il traffico in centro verrà vietato, la necessità di parcheggi negli immediati dintorni aumenterà. C’è l’ipotesi, sulla quale non c’è condivisione, di scavarne uno sotto piazza Pellico, da collegare al parcheggio sotterraneo dell’ospedale. Che ne pensano i candidati? Ferrante è favorevole, e pure 

Lancione: «Anche se è una decisione che va assunta in forma condivisa: ne parlerei prima anche con i commercianti del centro». Anna Zullo è per il no: «Nascondere le auto sotto terra non significa che non ci siano Piazza Europa è quasi sempre vuota. La nostra soluzione è un’altra: valorizzare i parcheggi di attestamento, e istituire bus navetta che portino in centro».

Manuela Olia, invece, è per costruire il parcheggio: «Serve a sostegno del commercio in centro, che è un centro commerciale naturale alternativo alla grande distribuzione. Ci consentirà di riqualificare piazza Pellico, ricavando un’area verde degna di questo nome da mettere al servizio della scuola 

elementare e media».

Enrico Bassignana, edizione del 29/05/2009 


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Bossi e Roccati alleati alle elezioni di Pavarolo

 

Sergio Bossi ha trovato la sua squadra: ccorrerà per il terzo mandato da sindaco, unico in tutto il Chierese a cogliere l’opportunità offerta dal decreto Delrio. Con lui, a sorpresa, sarà in lista Enrico Roccati, il sindaco sconfitto da Bossi dieci anni fa. E non mancheranno gli scontri in famiglia, con padri e figlie in gara su sponde opposte.

 


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Bossi e Roccati alleati alle elezioni di Pavarolo

 

Sergio Bossi ha trovato la sua squadra: ccorrerà per il terzo mandato da sindaco, unico in tutto il Chierese a cogliere l’opportunità offerta dal decreto Delrio. Con lui, a sorpresa, sarà in lista Enrico Roccati, il sindaco sconfitto da Bossi dieci anni fa. E non mancheranno gli scontri in famiglia, con padri e figlie in gara su sponde opposte.

 


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Elezioni 2009: Udc, Lega Nord, Pdl, Partito Pensionati e nuovo Psi uniti per Lancione

«E’ la sintesi dei personaggi migliori di Forza Italia e di Alleanza Nazionale»: così Luigi Sodano presenta la lista del “Popolo della Libertà-Berlusconi per Lancione”, che sosterrà Francesco Lancione alle elezioni comunali del 6 e 7 giugno prossimi. 

Un’alleanza, quella composta da Lista per Chieri, Udc, Pdl e Lega Nord Piemont, cui nelle ultime ore si sono aggiunti anche il Partito dei Pensionati e il Nuovo Psi.

Il capolista nell’elenco di 30 nomi è Roberto Foglio, che prima che si costituisse il Pdl era il coordinatore di Forza Italia. 

Seguono i nomi di otto consiglieri comunali attualmente in carica: Luigi Sodano, Franco Bosco, Nicola Marcurio, Pasquale Leuci, Pasquale Stellato, Antonio Bosco, Piergiorgio Bulgarello (tutti del Pdl) 

e Pierino Tamagnone (Forza Chieri).

«Nella scelta degli altri venti nomi abbiamo cercato personaggi che rappresentassero il futuro della città, che avessero dato il meglio di sé nei quartieri e nelle associazioni, che fossero portatori di istanze locali», prosegue Sodano. 

Dell’elenco fanno parte Giuditta Arnese, Elvira Bajaliu, Roberto Castella, Miro Cavaglià, Emma Fasano, Paola Ghignone, Alessandra Facciolongo, Beniamino Franceschi, Daniela Gasparri, Antonino Lo Biundo, Francesco Longo, Giovanni Marocco Carena, Mario Minore, Rodolfo Neri, Arturo Pivato, Francesco Rappazzo, Fabio Rossato, Rachele Sacco, Gregory Vasino, Luigi Vergnano e Fabrizio Zanirato (del Nuovo Psi).

In lista ci sono sette donne, e solo Miro Cavaglià e Fabio Rossato hanno meno di trent’anni (in compenso Arturo Pivato ne ha compiuti 80): per «rappresentare il futuro della città» non è una scelta 

un po’ curiosa? «Il valore dei candidati non si giudica guardando il sesso o l’età anagrafica – ribatte Foglio – A proposito delle donne, poi, non conta tanto il numero di quante sono in lista, ma di quante ne verranno elette». Peraltro, nella legislatura che si sta concludendo, in An e Forza Italia c’erano solo consiglieri maschi.

Sodano ha poi sottolineato un aspetto fondamentale della coalizione: «Non è una coalizione di centrodestra, anche se ne fa parte un partito di centrodesta. E’ la coalizione che si raccoglie 

intorno alla figura di Francesco Lancione e raccoglie la parte buona della città. E’ la coalizione in cui si riconoscono tutti i chieresi, che mette prima i servizi e poi le costruzioni. La coalizione che vuole dare aiuti prima ai chieresi, e poi agli extracomunitari clandestini».

La convinzione che a Chieri possa arrivare un grande risultato per il centrodestra è stata espressa dalla consigliera regionale del Pdl Caterina Ferrero, e ribadita dal candidato a sindaco Lancione: «Sono convinto che riusciremo a fare bene».

Beppe Cerchio, candidato per il Pdl alla Provincia, ha attaccato l’alleanza di centrosinistra: «Sono gli eredi di una amministrazione che ha partorito tanti annunci e poche realizzazioni: tant’è vero che dal Piano territoriale intergrato sono riusciti a portare a casa solo una minima parte dei finanziamenti richiesti – ha dichiarato – Ora stanno cercando di mettere insieme una alleanza che sia sommatoria aritmetica di forze». 

E Sodano rincara la dose: «Manuela Olia rappresenta la continuità rispetto all’attuale governo, e con lei ci sono le stesse persone e gli stessi problemi degli ultimi 15 anni».

Roberto Foglio annuncia che dalla prossima settimana sarà pienamente operativo il sito internet del Pdl, all’indirizzo www.pdlchieri.com. E’ già parzialmente on line: ha il collegamento al sito nazionale del partito, al blog, offrirà informazioni a proposito del tesseramento, presenterà le schede dei trenta candidati e il programma elettorale. 

A proposito di programma, è stato ribadito che sarà reso ufficiale a breve, e sarà unico per tutta la coalizione: «Una delle prime cose che faremo sarà razionalizzare le piste ciclabili, eliminando quella di piazza Europa», assicura Sodano. 

Dato che un analogo proposito lo ha manifestato anche Manuela Olia, e che pare ragionevolmente scontato che le elezioni le vinceranno o lei o Lancione, agli appassionati del cicloturismo urbano non resta che consigliare di affrettarsi. Il tappeto rosso su cui pedalare a margine di piazza Europa, 

che comincia nel nulla e finisce da nessuna parte, ha infatti i giorni contati...

Enrico Bassignana , edizione del 01/05/2009


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Elezioni 2009: Astolfi ritira la candidatura a sindaco e la Lega Nord si allea a Lancione

Marco Astolfi ritira la sua candidatura a sindaco: la Lega Nord Piemont sosterrà Francesco Lancione già al primo turno delle elezioni amministrative del 6 e 7 giugno prossimi. L’alleanza di centro destra nata intorno alla Lista per Chieri-Udc aumenta il suo peso specifico e rende evidente il suo obiettivo: vincere al primo turno. Sul fronte opposto, l’unica che può evitare che ciò si verifichi è Manuela Olia, la candidata del Partito Democratico che per ora non ha ancora stretto la prima (e unica) alleanza: quella con i Moderati di Antonio Guarini, ultimo partito in attesa di accasarsi.

Per i due principali condottieri in lizza viene così a crearsi uno scenario estremamente interessante: esaminiamolo. 

Lancione è nei panni di Napoleone ad Austerlitz: per essere certo di diventare sindaco deve assestare ai suoi avversari un colpo secco già al primo turno, senza lasciare loro la possibilità di riorganizzarsi per un ballottaggio che riserverebbe delle incognite.

Manuela Olia si trova invece nella situazione di Sam Houston, il comandante dell’esercito che combattè per l’indipendenza del Texas. Sa che le primarie saranno la sua Alamo, il forte assediato e distrutto dai messicani: bisognerà lucrare del prevedibile bagno di sangue del primo turno, per costruire su di esso la riscossa. Houston sconfisse il generale Santa Anna nella battaglia di San Jacinto: Manuela Olia, riuniti i rinforzi dell’Italia dei Valori (IdV) e della sinistra, potrebbe ribaltare al ballottaggio l’esito del primo turno.

A margine di questa sfida ci sono i comprimari: Anna Zullo, sostenuta dai Comunisti Italiani (partito cui è iscritta dal 2003, e non a Rifondazione Comunista, come erroneamente scritto sul “Corriere” 

di venerdì scorso), da L’altra Chieri Possibile e da Rifondazione; Giovanni Porcino, candidato non ancora definitivo per IdV; Paolo Ferrante per La Destra; un candidato per ora senza nome del Nuovo Psi.

Se i chieresi non avessero cambiato idea rispetto alle politiche del 2008, che cosa succederebbe? 

Facendo una media tra i risultati di Camera e Senato, il centro-destra arriverebbe al 50%. Ma da allora è passsato un anno e, come si sa, le comunali sono ben altra cosa rispetto alle politiche: conta la persona, e sarà su quel piano che buona parte si giocherà.

«L’accordo che abbiamo stretto è una grande scommessa – afferma Astolfi, che sarà capolista della Lega Nord – Riteniamo però che Lancione sia sul piano umano la persona giusta per governare la città nei prossimi cinque anni». 

Nell’aderire all’alleanza avete già stretto accordi circa la spartizione degli assessorati? «Non ne abbiamo ancora parlato: la priorità sta nel cambiamento, che si concretizza nel programma, poi si entrerà nello specifico dei nomi degli assessori». 

Una ipotetica giunta a otto potrebbe però essere composta da due assessori di area ex Forza Italia, due ex Alleanza Nazionale, due Lega Nord, uno Lista per Chieri (che avrebbe anche il sindaco) e uno Udc.

Manuela Olia come farà ad emulare il generale Sam Houston? «Andando a cercare i voti uno per uno – risponde la candidata del centro-sinistra – Infatti non sono per nulla convinta che l’esito della sfida sia già deciso». 

Però questa volta non partite da favoriti: su che cosa puntate, per ribaltare il risultato? «Su un pezzo di storia della città lungo 15 anni, lungo il quale il centro-sinistra ha governato bene – elenca Manuela Olia – Poi abbiamo un buon programma, che offre interessanti prospettive per il futuro della nostra città, ed è espresso da una squadra di persone, non da una coalizione di interessi». 

Prima delle elezioni dichiarerà chi sarebbero i suoi assessori, nel caso in cui venisse eletta? “Lo farò di sicuro”.

In mezzo al guado sono rimasti perciò solo i Moderati. «A livello provinciale è in corso la trattativa 

per la lista “Moderati per Saitta” – spiega Antonio Guarini – Se prenderà corpo porterà appresso, a cascata, tutta una serie di alleanze col Pd in campo locale, a cascata: Chieri compresa». 

E se non quagliasse? «Potremmo ugualmente accordarci, oppure correre da soli. Ma anche col Pdl stiamo continuando a parlare». E’ veramente il massimo della moderazione: andiamo dove ci mandano, oppure con chi ci prende. Chi non li vorrebbe, degli alleati cosi? 

Enrico Bassignana, edizione del 10/04/2009  


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Elezioni 2009: Astolfi ritira la candidatura a sindaco e la Lega Nord si allea a Lancione

Marco Astolfi ritira la sua candidatura a sindaco: la Lega Nord Piemont sosterrà Francesco Lancione già al primo turno delle elezioni amministrative del 6 e 7 giugno prossimi. L’alleanza di centro destra nata intorno alla Lista per Chieri-Udc aumenta il suo peso specifico e rende evidente il suo obiettivo: vincere al primo turno. Sul fronte opposto, l’unica che può evitare che ciò si verifichi è Manuela Olia, la candidata del Partito Democratico che per ora non ha ancora stretto la prima (e unica) alleanza: quella con i Moderati di Antonio Guarini, ultimo partito in attesa di accasarsi.

Per i due principali condottieri in lizza viene così a crearsi uno scenario estremamente interessante: esaminiamolo. 

Lancione è nei panni di Napoleone ad Austerlitz: per essere certo di diventare sindaco deve assestare ai suoi avversari un colpo secco già al primo turno, senza lasciare loro la possibilità di riorganizzarsi per un ballottaggio che riserverebbe delle incognite.

Manuela Olia si trova invece nella situazione di Sam Houston, il comandante dell’esercito che combattè per l’indipendenza del Texas. Sa che le primarie saranno la sua Alamo, il forte assediato e distrutto dai messicani: bisognerà lucrare del prevedibile bagno di sangue del primo turno, per costruire su di esso la riscossa. Houston sconfisse il generale Santa Anna nella battaglia di San Jacinto: Manuela Olia, riuniti i rinforzi dell’Italia dei Valori (IdV) e della sinistra, potrebbe ribaltare al ballottaggio l’esito del primo turno.

A margine di questa sfida ci sono i comprimari: Anna Zullo, sostenuta dai Comunisti Italiani (partito cui è iscritta dal 2003, e non a Rifondazione Comunista, come erroneamente scritto sul “Corriere” 

di venerdì scorso), da L’altra Chieri Possibile e da Rifondazione; Giovanni Porcino, candidato non ancora definitivo per IdV; Paolo Ferrante per La Destra; un candidato per ora senza nome del Nuovo Psi.

Se i chieresi non avessero cambiato idea rispetto alle politiche del 2008, che cosa succederebbe? 

Facendo una media tra i risultati di Camera e Senato, il centro-destra arriverebbe al 50%. Ma da allora è passsato un anno e, come si sa, le comunali sono ben altra cosa rispetto alle politiche: conta la persona, e sarà su quel piano che buona parte si giocherà.

«L’accordo che abbiamo stretto è una grande scommessa – afferma Astolfi, che sarà capolista della Lega Nord – Riteniamo però che Lancione sia sul piano umano la persona giusta per governare la città nei prossimi cinque anni». 

Nell’aderire all’alleanza avete già stretto accordi circa la spartizione degli assessorati? «Non ne abbiamo ancora parlato: la priorità sta nel cambiamento, che si concretizza nel programma, poi si entrerà nello specifico dei nomi degli assessori». 

Una ipotetica giunta a otto potrebbe però essere composta da due assessori di area ex Forza Italia, due ex Alleanza Nazionale, due Lega Nord, uno Lista per Chieri (che avrebbe anche il sindaco) e uno Udc.

Manuela Olia come farà ad emulare il generale Sam Houston? «Andando a cercare i voti uno per uno – risponde la candidata del centro-sinistra – Infatti non sono per nulla convinta che l’esito della sfida sia già deciso». 

Però questa volta non partite da favoriti: su che cosa puntate, per ribaltare il risultato? «Su un pezzo di storia della città lungo 15 anni, lungo il quale il centro-sinistra ha governato bene – elenca Manuela Olia – Poi abbiamo un buon programma, che offre interessanti prospettive per il futuro della nostra città, ed è espresso da una squadra di persone, non da una coalizione di interessi». 

Prima delle elezioni dichiarerà chi sarebbero i suoi assessori, nel caso in cui venisse eletta? “Lo farò di sicuro”.

In mezzo al guado sono rimasti perciò solo i Moderati. «A livello provinciale è in corso la trattativa 

per la lista “Moderati per Saitta” – spiega Antonio Guarini – Se prenderà corpo porterà appresso, a cascata, tutta una serie di alleanze col Pd in campo locale, a cascata: Chieri compresa». 

E se non quagliasse? «Potremmo ugualmente accordarci, oppure correre da soli. Ma anche col Pdl stiamo continuando a parlare». E’ veramente il massimo della moderazione: andiamo dove ci mandano, oppure con chi ci prende. Chi non li vorrebbe, degli alleati cosi? 

Enrico Bassignana, edizione del 10/04/2009  


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Elezioni 2009: La campagna elettorale arriva su Facebook

La campagna elettorale si fa anche su Facebook. Molti partiti chieresi utilizzano il popolare social network per farsi conoscere soprattutto dai più giovani. C’è la Lista per Chieri (di cui fa parte il candidato a sindaco del centro-destra Francesco Lancione), l’Italia dei Valori, il Partito Pensionati, con ben due pagine dedicate, e un curioso profilo dal nome “Elezioni comunali Chieri duemilanove” che si rivela poi appartenere al coordinamento cittadino del Pdl.

I più organizzati sembrano i sostenitori di Lancione: oltre a un sito internet, hanno anche un profilo e un gruppo su Facebook. In entrambe le pagine dedicate c’è spazio per gli obiettivi della lista, anche se si parla ancora di «radici nel centro-sinistra», nonostante sia ormai ufficiale l’apparentamento con Pdl, Udc e Lega nord: «Sono stati numerosi i soggetti politici che sono intervenuti o hanno cercato 

di farlo nella gestione della nostra cittadina – spiega “Lista per Chieri” nel suo profilo – La confusione dei partiti politici, la nascita di alleanza “trasversali” e le conflittualità mai sopite sono ottimi motivi per dare un segnale di discontinuità e di separazione dalla politica sino a oggi vissuta a Chieri. Da qui la necessità di proporre “volti nuovi”, giovani, preparati e competenti nei rispettivi campi d’azione. E’ per questo che è nata l’idea di una lista civica: per non avere né colori né padrini, né obblighi né riconoscenze e per mantenere a testa alta una coerenza di programma di fronte ai nostri elettori. E’ indubbio che la radice comune dei nostri ideali sia da ricercarsi nell’area del centro-sinistra: non 

lo nascondiamo e ne andiamo fieri».

Lista per Chieri ha 25 “amici”, circa lo stesso numero degli iscritti al gruppo che porta lo stesso nome.

Molto minore finora il successo di “Elezioni comunali Chieri duemilanove”, il cui unico “amico” al momento è chi scrive. Beniamino Franceschi, l’esponente del Pdl che si cela dietro il profilo di Facebook, invita gli altri utenti a segnalargli le loro proposte in vista delle elezioni. Il problema è che 

soltanto gli amici possono vedere l’annuncio. Per ottenere risposta il Pdl dovrà iniziare un’ampia campagna di reclutamento a suon di “richieste di amicizia”.

Non tanto migliore il risultato di “Italia dei Valori Chieri”: il gruppo ha sì 35 iscritti, ma nessuno ha lasciato messaggi. Nella pagina campeggia soltanto la scritta: “Finalmente anche noi su Facebook! Gruppo dedicato a tutti i simpatizzanti Idv di Chieri e dintorni!”.

A oggi, il partito che sfrutta meglio il social network è quello dei Pensionati: ben due profili, con pillole del programma e anche qualche dialogo con gli “amici” su tematiche politiche.     


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Elezioni 2009: Grillini delusi si allontanano dalla Lista per Chieri programma

Delusi dalla Lista per Chieri, i grillini si scrivono un loro programma elettorale. Sono passati pochi mesi da quando i membri del Meet-up di Chieri, pochi per creare una lista, hanno iniziato a discutere di politica locale con il gruppo che candida a sindaco Francesco Lancione. 

L’obiettivo era inserire i temi cari ai grillini chieresi nel programma della lista civica. 

In cambio, i componenti del meet-up l’avrebbero sostenuta. Ma dopo le prime voci di avvicinamento di Lancione al centro-destra i seguaci di Beppe Grillo hanno cominciato a tirarsi indietro. 

Ora che l’alleanza con Pdl e Udc è ufficiale, sul loro sito (www.meetup.com/grilli-chieresi) si leggono 

commenti inferociti: «E’ ufficiale, l’hanno fatto: la lista “civica” si è maritata con il Pdl, il Partito della Libertà Vigilata. Sarei curioso di vedere che ricetta si è prescritto il dottor Lancione, storico socialista 

chierese, per mandare giù questo rospo pazzesco. Soprattutto dopo aver dichiarato che il suo impegno era in un movimento che non aveva niente a che vedere con dei partiti politici a lui ideologicamente distanti».

Delusi da Lancione, i grillini non hanno molti sbocchi: resterebbe l’Italia dei Valori, ma la candidatura del giovane Giovanni Porcino non convince.

E, anche se cresce il numero degli iscritti, è tardi per creare una lista civica. Così provano a “vendere” le loro proposte: «Vorremmo che da qui a giugno i candidati ascoltassero le nostre richieste. Non sosterremo nessuno in particolare, ma appoggeremo chi porterà avanti le idee che proponiamo. 

Abbiamo progetti innovativi».

Il programma dei grilli chieresi è pubblicato sul loro sito: ogni iscritto può dire la sua. Ci sono proposte sui temi più svariati, ma l’argomento più dibattuto è l’ambiente. Per esempio, si chiede alla nuova Giunta di ristrutturare gli edifici pubblici per ridurne i consumi, incentivare il riciclaggio dei rifiuti e il loro conferimento in impianti di trattamento “a freddo”.

I grillini poi pensano ad anziani e giovani: propongono di realizzare “condomini solidali” rivolti alla non autosufficienza. Chiedono anche di creare aree wi-fi per la connessione gratuita a internet in aree pubbliche. Aggiunge Alberto Rosso, organizzatore del gruppo: «Le nostre sono solo idee che proponiamo alle forze politiche: i loro programmi ci sembrano banali e poco innovativi. Ma se nessuno facesse proprie le nostre richieste continueremo a osservare e criticare il Comune da fuori come abbiamo fatto finora. Intanto speriamo di crescere ed essere sempre più presenti. Magari alle prossime elezioni potremo concorrere autonomamente».

Federico Gottardo, edizione del 03/04/2009                


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Fronte comune tra Lista per Chieri, Popolo delle Libertà e Udc

La Lista per Chieri, l’Udc e il Popolo delle Libertà faranno fronte unico alle elezioni amministrative del 6 e 7 giugno, sostenendo la candidatura a sindaco di Francesco Lancione. Una svolta già ampiamente annunciata dal Corriere e che è diventata ufficiale nei giorni scorsi. 

Novità della settimana è poi l’uscita allo scoperto di Anna Zullo con le liste di sinistra. 

All’alleanza di centrodestra manca così solo più la Lega Nord Piemont: contatti sono in corso con Marco Astolfi che, se ritirasse la sua candidatura a sindaco per appoggiare Lancione, farebbe salire parecchio il peso specifico di una coalizione che avrebbe persino buone probabilità di vincere al primo turno. 

Il fronte opposto è infatti molto frammentato. Italia dei valori sta pensando di candidare a sindaco Giovanni Porcino, ventunenne studente di Giurisprudenza, figlio del deputato Gaetano. 

Anche il blocco della sinistra (Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani, L’altra Chieri possibile) 

avrebbe individuato una candidata: è Anna Zullo, sorella di Antonio, l’ex assessore fresco di dimissioni che milita nella Lista per Chieri. 

Propone, come è noto, una candidata donna anche il Partito Democratico: Manuela Olia, che in vista delle elezioni si dimetterà dalla presidenza del Consorzio Socioassistenziale. 

Saranno in corsa per la poltrona di sindaco inoltre Paolo Ferrante, candidato a sindaco per La Destra, e forse il Nuovo Psi, che però non ha ancora il candidato. E’ invece saltata l’ipotesi del “terzo 

polo” con Giuliano Manolino: i potenziali alleati si sono tutti accasati separatamente.

Per quanto riguarda Lancione e il Pdl, tanto tuonò che piovve. 

E val la pena di ripescare la “chiusa” della lettera che poche settimane fa il candidato inviò al “Corriere”, quando si era iniziato a parlare con stupore che un ex uomo del garofano finisse sullo stesso carro di Alleanza Nazionale: «Qualora decidessi di partecipare attivamente alle prossime 

elezioni amministrative, come più volte richiesto dagli amici della “Lista per Chieri” e dal Circolo Culturale “I Modigliani”, tale partecipazione avverrebbe comunque all’interno di un movimento autonomo e sicuramente slegato da quei partiti politici, dai quali sono sempre stato ideologicamente 

distante». 

Assente da Chieri Lancione, spetta al portavoce della Lista per Chieri Luciano Paciello (che di professione è avvocato...) farne una esegesi per spiegare che in effetti Lancione aveva scritto così, però intendeva cosà. «Quella cui partecipiamo non è una coalizione di centrodestra - premette 

Paciello - La “distanza ideologica” di Lancione si riferiva a movimenti politici estremistici, da una parte e dall’altra: ma sfido a definire tale il Popolo delle Libertà. In ogni caso la nostra alleanza è limitata a Chieri». 

Perché? «Perché ragioniamo strettamente sui problemi della città, i soli che contano. Allora parlare di Bpr o di buchi nelle strade è uguale che lo si faccia partendo dal centrodestra o dal centrosinistra, ammesso che questi due aggettivi abbiano significato».

Per far pendere in modo significativo la bilancia elettorale sarà determinante la posizione della Lega Nord Piemont: «Al momento non abbiamo ancora fatto accordi con nessuno - segnala Marco 

Astolfi, consigliere comunale leghista e candidato a sindaco - La mia candidatura potrebbe anche venir ritirata, ma prima ci si deve mettere d’accordo sul programma, che deve mettere al primo posto gli interessi dei chieresi».

Manuela Olia, sul fronte opposto, è impegnata in una sfida epocale che si combatterà in due tempi: innanzitutto bisognerà arrivare al ballottaggio.«Ora stiamo mettendo a punto il programma e la lista, e lavorando sulle alleanze - dichiara Manuela Olia - La prossima settimana potremo essere più precisi».

In realtà il Pd per ora di alleati non ne ha. Italia dei Valori va per conto proprio, e i soli da accasare sono i Moderati. Se Antonio Guarini bussasse alla porta del centrodestra forse qualcuno gli aprirebbe. Gli restano altre due possibilità: allearsi col Pd o correre in proprio. «In Provincia è quasi certo che saremo da soli - anticipa Giuliano Manolino - A Chieri la partita è ancora aperta: non è escluso che ci si possa alleare col Pd».

Morale: per il centrodestra è essenziale tentare il colpaccio di vincere al primo turno. Se si va al ballottaggio, la bilancia potrebbe equilibrarsi: difficilmente gli elettori di Idv e del blocco di sinistra voterebbero per Lancione, allora la partita potrebbe riaprirsi. Bisogna mettere nel conto tante variabili, 

il cui peso è difficile da quantificare: l’astensionismo, per esempio, oppure il peso in chiave locale dell’orientamento nazionale degli elettori. 

Di una cosa si può essere però certi: comunque vada a finire, le elezioni del 2009 riserveranno una sorpresa. O per il ribaltone rispetto alle forze politiche che hanno governato il palazzo negli ultimi quindici anni, o perché per la prima volta Chieri avrà per sindaco una donna.

Enrico Bassignana, edizione del 27/03/2009


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lunedì 21 aprile 2014

Elezioni 2009: Zullo lascia la Giunta per Lancione

Antonio Zullo si è dimesso da assessore alla Polizia municipale e alla Partecipazione: è rimasto in carica tre anni e cinque mesi. «E’ una scelta che è maturata in seguito alla mia adesione alla “Lista per Chieri” - spiega l’ex assessore - Tuttavia è anche legata a divergenze di opinione su questioni 

che coinvolgono il mio assessorato, a partire dalla questione del trasloco delle famiglie Rom al Canarone».

A proposito di quest’ultima questione, Zullo aveva trovato in extremis una soluzione che avrebbe evitato il trasloco contestato: «Venerdì scorso si era liberato un alloggio disponibile per accogliere famiglie in emergenza abitativa. Ci sarebbe stato il posto per alloggiare una famiglia di Rom. In questo modo si sarebbe disinnescata la questione del Canarone».

Secondo il sindaco Agostino Gay, tuttavia, quello sui Rom è piuttosto uno smarcamento dalla Giunta: «Perché prendere posizione in prima persona con questa proposta, e non parlarne prima con me? Secondo me, per sentirsi più libero, anche in vista delle trattative che il suo partito sta conducendo».

L’osservazione del sindaco è chiara: la “Lista per Chieri", che alle prossime elezioni amministrative candiderà a sindaco Francesco Lancione, non ha ancora formalizzato alleanze se non quella con l’Udc. Non ha cioè ancora scelto se allearsi col Partito Democratico o col Popolo delle Libertà, però la bilancia delle preferenze penderebbe verso questi ultimi. 

Allora un assessore che togliesse le castagne dal fuoco agli abitanti del Canarone (evitando il trasloco dei rom) farebbe certo miglior figura in prospettiva elettorale di una Giunta che invece 

i rom li vuole trasferire per amore o per forza.

Diversa è la lettura che della vicenda ne dà Zullo: «Ho reso pubblica una proposta che prima avevo presentato in giunta, e che mi era stata bocciata». Come mai però le sue dimissioni sono seguite di una settimana alla presa di distanza dalla maggioranza di “Forza Chieri”, il gruppo consigliare composto da Domenico Motta e Pierino Tamagnone destinato a confluire nella Lista per Chieri, di cui quando era assessore anche lei faceva parte? «Perché, come forma di responsabilità, 

ho voluto portare a termine l’iter di partecipazione a un bando provinciale in materia di sicurezza che, se ci vedrà tra gli assegnatari, porterà in città uno stanziamento di 126.000 euro. E’ l’epilogo del lavoro di tre anni, che se andrà a buon fine consentirà mettere in campo attività di prevenzione, mediazione, educazione alla legalità».

Nell’abbandonare avrà certamente qualche rimpianto: «Più di uno: per esempio non poter inaugurare 

la nuova centrale operativa dei vigili, oppure non poter portare a compimento il progetto di “conto alla rovescia” collegato ai semafori. Un progetto che sta dando i suoi frutti: solo in corso Buozzi, nel febbraio del’anno scorso erano state elevate 141 sanzioni, mentre quest’anno, con la segnalazione, 

le multe si sono ridotte di due terzi, e sono scese a 48».

Ora che non fa più parte della Giunta, il suo futuro politico quale sarà? «E’ interamente legato alla Lista per Chieri, che sostiene la candidatura a sindaco di Lancione». Resta però in sospeso il problema fondamentale delle alleanze: davvero siete più orientati verso il centrodestra? «Al momento non c’è ancora nulla di deciso, per quel che ne so - ribadisce Zullo - Però credo di poter fare una anticipazione: per lunedì la riserva dovrebbe essere sciolta».

Enrico Bassignana, edizione del 20/03/2009          


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Elezioni 2009: Zullo abbandonato dalla maggioranza

Antonio Zullo isolato in giunta per le sue scelte elettorali? La sua proposta di assegnare due alloggi popolari ai rom di strada Fontaneto potrebbe essere stata bocciata dagli altri membri della giunta per ragioni politiche. Ma l’interessato si dissocia da questa interpretazione.

Un fatto è certo: la scorsa settimana, l’assessore alla sicurezza si è sentito abbandonato dai compagni di maggioranza: «Mi hanno isolato – commenta deluso – Credevo che la mia fosse un’idea valida per risolvere il problema degli zingari. Alla riunione del Tavolo di supporto aveva soddisfatto sia gli abitanti di Canarone sia il Comitato Pace e Cooperazione. Si poteva almeno discutere, 

invece la bocciatura è stata immediata. Sono rimasto spiazzato».

Ma forse ci si poteva aspettare un rifiuto anche alla luce degli ultimi avvenimenti politici: la Lista per Chieri di cui fa parte l’assessore ha un candidato a sindaco autonomo (Francesco Lancione) e tende sempre più verso il centro-destra: dopo l’apparentamento con l’Udc, la linea sembra tracciata. 

Quindi, per l’attuale giunta di centro-sinistra, approvare una proposta di Zullo si sarebbe rivelato controproducente. Ma l’interessato non condivide tale interpretazione: «E’ ovvio che siamo in un momento politico delicato. Ma nel formulare la mia proposta non ho tenuto conto di quello, bensì dell’emergenza sociale e abitativa che vivono gli zingari di strada Fontaneto. Inoltre una conclusione positiva non sarebbe un risultato mio ma di tutta la giunta. 

Mi aspettavo una reazione diversa proprio perché siamo vicini al voto e 

si tratta di un problema “caldo”».

Al 6 giugno mancano poco meno di tre mesi. Zullo riuscirà a convivere con gli altri assessori fino ad allora? 

«Non so se ci saranno ripercussioni in giunta dopo questa vicenda. Domani, mercoledì, abbiamo una riunione e chiederò di discuterne. Non ho idea di che cosa possa succedere».

Zullo potrebbe lasciare la sua poltrona in anticipo. Anche perché non è in bilico soltanto il suo rapporto con la maggioranza ma anche quello di tutto il gruppo consiliare di cui fa parte, Forza Chieri: 

mercoledì in Consiglio Domenico Motta e Pierino Tamagnone hanno annunciato che si dissociano dalle scelte della giunta Gay. E tra le decisioni che i due consiglieri non approvano ci sono proprio quelle riguardanti i rom dei Mosetti: «Sicuramente il Comune doveva gestire meglio il problema – 

si schiera Motta – Ha sbagliato a tirarsi indietro e a lasciar tutto da gestire ai privati. Bisognava trovare un’altra soluzione, come quella degli alloggi popolari». Che è proprio la proposta di Zullo bocciata in Giunta: «L’assessore è stato isolato, quasi come fosse un imputato. Invece è l’unico che ha cercato di gestire il problema con una buona idea. Non voglio pensare che dietro questo rifiuto ci sia una questione politica. Di certo è la decisione mi lascia perplesso: avrebbero dovuto rifletterci di più, a meno che ci siano motivazioni diverse».

Al contrario, secondo Fausto Ferrari, capogruppo del Pd in Consiglio, il Comune agisce in modo corretto: «Il sindaco si è mosso bene sulla questione degli zingari. Ora ha fatto bene a chiamarsi fuori, il suo compito è esaurito. La decisione spetta ai privati: né il municipio né il Comitato Canarone hanno più voce in capitolo». E riguardo alla strumentalizzazioni politiche? «E’ normale che ci siano, 

soprattutto in clima elettorale. Ma contano di più l’integrazione e la solidarietà».

Anche il vicesindaco Piero Giovannone parla di compito comunale terminato: «La nostra marcia indietro non è un problema. Abbiamo fatto il nostro dovere come ente, ora tocca agli altri lavorare insieme per arrivare a una soluzione».

E l’isolamento politico di Zullo? «Il rifiuto alla sua idea ha un significato pratico: se un privato concede un suo immobile, non dobbiamo rinunciarci. Non so se nella sua proposta ci fosse propaganda 

politica, però le elezioni non c’entrano nulla con la bocciatura della giunta».

Federico Gottardo, edizione del 17/03/2009


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Elezioni 2009: A sei mesi dalle elezioni nel Chierese

 

Giugno il 6 e il 7 si vota: a Chieri vincono Lancione e il centrodestra. La svolta è epocale per la città, tradizionalmente in mano allo schieramento opposto. 

Nel Chierese: a Riva si conferma Lodovico Gillio, a Poirino resta sindaco Sergio Tamagnone, “Re” Giorgio Musso ritorna sul trono a Castelnuovo, ad Andezeno vince ancora Emanuelita Nosengo, Davide Nicco trionfa a Villastellone mentre a Pecetto prevale Adriano Pizzo.

Pericolo clonazione nei bancomat chieresi: scoperti apparecchi nascosti per copiare bande magnetiche e codici. Colpiti gli sportelli di via Principe Amedeo (Monte dei Paschi) e strada 

Padana Inferiore (Intesa San Paolo).

Lancione nomina i nuovi assessori e sorprende l’alto numero di avvocati: oltre al vice Luigi Sodano, ci sono Luciano Paciello (urbanistica) e Giuseppe Pellegrino (cultura). Completano la formazione Antonio Zullo (sicurezza), Domenico Motta (lavori pubblici), Marco Astolfi (ambiente), Franco Bosco (Agricoltura e tempo libero) e Antonio Vigliani (bilancio).

Ancora nozze combinate, stavolta a Villastellone: un clandestino marocchino tenta due volte di sposare una torinese ma viene fermato dai carabinieri e arrestato. 

Si ripete anche la minaccia di suicidio da una gru: stavolta è un operaio albanese di Trofarello che non riceve lo stipendio da sei mesi.

Torinese muore giocando a calcetto allo Sporting Club di Pecetto: Fabio Riefolo, 29 anni, ha subito un arresto cardiaco durante la partita.

Antonio Gallino di nuovo nei guai: il titolare della Galfer è accusato di far parte di un’organizzazione criminale, capeggiata da rom, che riciclava rame rubato. 

Nei guai anche Mario Forleo e Domenico Sforza, comproprietari della Fo.Sf di Santena, finiti agli arresti domiciliari.

Il Chieri balza in serie D: appena retrocessa in Promozione, la società calcistica acquista il titolo sportivo dalla Rivarolese e fa un salto di due categorie. 

Arrestato dalla Guardia di Finanza il 29enne santenese Sandro Ieraci: l’accusa è di far parte di un cartello di narcotrafficanti appartenenti alla ’ndrangheta e alla camorra.

 

Luglio

Alloggio Atc a fuoco in via Guarniero: brucia un appartamento all’ultimo piano del condominio popolare. L’inquilino, un malato psichiatrico, era fuori casa.

A Santena piovono critiche sul sindaco Benedetto Nicotra: la moglie del primo cittadino è socia a Bari 

dell’uomo che voleva costruire case per 1500-2000 persone rendendo edificabile la Masseria. L’affare salta perché opposizione e Lega costringono a votare no.

Polemiche per i lavori del teleriscaldamento a Chieri: l’High Power e il Comune decidono di concentrare i cantieri in estate e la viabilità cittadina va in tilt.

Dipendente del Lidl di via Conte Rossi ruba e poi simula una rapina: prende i soldi dalla cassaforte ma racconta di essere stato aggredito da alcuni malviventi. Il racconto di Davide Zucca non convince 

i carabinieri e l’uomo viene arrestato.

Giovane viene rapinato a Pecetto da una minorenne e due suoi complici: era stato adescato a Torino dalla ragazza, che lo aveva poi portato in un cantiere per poi derubarlo. Ma scatta la denuncia grazie ai social network Facebook e Badoo.

Battista Oddenino, 28 anni, muore a Villastellone dopo un incidente a cavallo apparentemente 

banale: poi il dolore è aumentato e l’operazione alla milza non è bastata a salvargli la vita.

L’influenza suina arriva anche nel Chierese: nel territorio dell’Asl To5 si registra una decina di casi di contagio da virus H1N1.

 

Agosto

Nicotra nuovamente nel mirino: scoperta un’altra operazione che porterebbe alla realizzazione di un mega outlet nella cave abbandonate della Fornace Mosso e della Laria a Santena.

A Poirino va a fuoco l’eco asilo appena realizzato in strada Vecchia delle Poste: colpito da un fulmine, è stato impossibile spegnere il rogo nella struttura in legno lamellare. Vanno in fumo un milione 

e mezzo di euro.

L’edificio di via Tana a Chieri viene liberato dalle scuole: la giunta si interroga sul suo futuro. Potrebbe essere demolito e ricostruito per ospitare associazioni.

L’Asl To5 registra un’altra ventina di casi di contagio dal virus H1N1. L’epidemia, però, si sta propagando meno del previsto.

 

Settembre

Infermiera pecettese vien accusata di aver praticato l’eutanasia a un paziente dell’ospedale Giovanni Bosco di Torino. E’ la sua parola contro quella di un medico: l’accusa è di aver accelerato la 

morte di un paziente in fin di vita, la difesa è di aver fatto il proprio dovere con coscienza.

Quattro incendi boschivi in una settimana a Baldissero: i vigili del fuoco sono convinti che siano dolosi e partono alla caccia del piromane.

Falciate in via Roma due anziane. Maria Pia Lanfranco, 96 anni, e Daria Mazzia, 84, vengono investite all’angolo con via 2 Giugno: la prima è grave al Cto, la seconda non ce l’ha fatta.

In manette per stalking un rivese di 54 anni: è accusato di aver spiato la moglie con una telecamera 

nascosta nella televisione della camera da letto.

Carcere anche per tre romeni, sorpresi dai carabinieri a clonare carte bancomat. Agivano allo 

sportello della filiale della Monte dei Paschi di via Principe Amedeo.

Bartolomeo Rosso, 72 anni, muore a Pecetto dopo essere stato incornato da un toro che non voleva rientrare nella stalla.

Due morti sulle strade: uno è Dimitri Giannella, cambianese di 40 anni, vittima di un frontale a Virle alla vigilia delle nozze; aveva la stessa Francesco Saverio Simonetti, di Carmagnola: è morto dopo uno schianto contro un platano lungo la provinciale 129.

Miss Italia finisce a coltellate verbali tra Cambiano e Villastellone: le due miss locali, Martina Bravo e Sabrina Siciliano, si accusano a vicenda di essere brutte e di non saper sfilare.

Alla sbarra i chieresi Carlo e Alberto Rostagno, traditi da una lettera che volevano inviare al Corriere: nella missiva ammettevano di essere gli autori del rogo dell’auto dell’imprenditore Mauro Ballario.

Tragedia al traforo di Pino Torinese: il farmacista torinese Mauro Giancarlo Giordano, 59 anni, si schianta in scooter contro un autobus e rimane ucciso.

 

Ottobre

Entra in vigore il nuovo appalto di raccolta rifiuti: passaggi dimezzati, code per cambiare i bidoni e disservizi a catena. Il Consorzio difende la rivoluzione dalle critiche a catena. Nicotra 

è a rischio dimissioni: dopo la sfiducia a un assessore, il sindaco di Santena azzera la giunta per restare in municipio. Ne nominerà una nuova e riuscirà a ricomporre la maggioranza.

La rivese Stella Ancona, 20 anni, entra nella scuola di “Amici”, programma di Canale 5: resterà un mese, spopolando tra i coetanei e sul web.

Truffati e raggirati dal geometra di fiducia: due fratelli, agricoltori di Villastellone, sono stati indotti 

a svendere i loro terreni per ripianare i debiti. E’ intervenuta la Procura di Alba: l’ipotesi di reato è concorso in truffa e usura.

Scoperta una piantagione di marijuana a Marentino: nei boschi vicino a Montaldo i carabinieri 

hanno rinvenuto 55 piante della misura media di 1 metro e 20.

La giunta di Chieri propone una rivoluzione nella Chiocciola: scale mobili e ascensori per raggiungere San Giorgio. Costo totale: 1,7 milioni. I pareri sono contrastanti e il Pd dice no.

Studente chierese marchiato a fuoco da due compagni all’istituto professionale Steiner di Torino: il ragazzo, 13 anni, è stato avvicinato e ustionato con un pezzo di metallo rovente montato su una penna a sfera.

Teppisti a Santena: tre ragazzi si sono divertiti a piazzare sassi e tubi di ferro sui binari della ferrovia Torino - Cuneo, in frazione Tetti Giro. La motivazione? La noia.

 

Novembre

Anziana muore al Maggiore dopo un’operazione all’ernia. Complicazioni o negligenza? I familiari presentano un esposto. Ma intanto i sanitari denunciano di aver perso la cartella clinica della deceduta.

Nuovo caso di incendio nelle case Atc di via Lombroso: il rogo è doloso, cinque gli intossicati portati al Pronto soccorso. E’ crisi nelle parrocchie chieresi dopo l’addio don Roberto Bussani. Il parroco di Pessione e Santa Maria Maddalena lascia per scelta personale. A Chieri restano tre presti per 

sei chiese.

Genio informatico finisce in manette per super spaccio. E’ Paolo Sofi, quarantenne chierese, arrestato con l’accusa di aver venduto via internet la droga confezionata artigianalmente.

Monta la rabbia sul caro-rifiuti: a Santena si organizza un corteo che mette sotto accusa rincari 

e disservizi; a Chieri gli utenti si organizzano per iniziare una causa collettiva contro il Consorzio, colpevole di aver fatto pagare l’Iva sui rifiuti.

Chieri finisce nella bufera giudiziaria che coinvolge il pentito Francesco Fonti: i carabinieri perquisiscono l’alloggio popolare di via Monti dove vivono i figli del pentito della ‘ndrangheta che ha aperto l’indagine sullo scandalo delle navi dei veleni.

Amedeo Marmo,  77 anni, precipita dal balcone a Villastellone: stava montando le tende per l’inverno ed è caduto dal primo piano del palazzo.

La politica santenese arriva alle mani. Anzi, alla testa: il sindaco Nicotra ha spaccato con una testata il sopracciglio destro di Santino Cascella, presidente del Consiglio comunale.

 

Dicembre

La Giunta chierese storce il naso sulla riqualificazione dell’area Tabasso. Ci sono dubbi sulla convenzione firmata dai predecessori: pronti un incarico di verifica dell’accordo e un esposto alla Corte dei conti. Lancione decide di rivedere le scelte di Gay anche su viabilità e parcheggi: addio alla 

pista ciclabile di piazza Europa e ripristino dei posti auto a pagamento in piazza Dante e piazzale Robbio.

Novità anche sul tema sicurezza: il sindaco chierese dice sì alle ronde leghiste e intanto vara un’ordinanza che inasprisce i controlli su mendicanti e posteggiatori abusivi.

Si alza la protesta contro la tangenziale est: il Comitato esibisce striscioni di protesta accanto al cantiere dopo si stanno effettuando i primi rilevamenti del terreno; ignoti sabotano le trivelle; i manifestanti arrivano fino in Consiglio comunale per chiedere di essere ascoltati dai politici locali.

Il Comune di Chieri annuncia la vendita delle sue proprietà: per finanziare gli investimenti futuri saranno venduti il distretto Asl di piazza Mazzini, l’ex caserma di piazza Europa, palazzo Diverio e il centro anziani di via San Giorgio.

Nuove accuse per il Maggiore: i genitori di un bimbo disabile incolpano l’ospedale per aver ritardato la nascita del bebè. Nei guai una ginecologa.                                                            

 


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