lunedì 5 settembre 2011

I negozi alimentari al tempo del 'boom'

Tra due giorni, giovedì mattina, apre in zona un altro colosso del commercio, il superstore della Pam, in territorio di Pino, proprio al confine con Chieri, con un corollario di negozi e il ’fai da te’ La Prealpina. Il grande supermercato nasce sulle ceneri delle officine meccaniche Favretto, un’altra trasformazione segno dei tempi che corrono, ovvero meno lavoro per l’industria manifatturiera e più spazio alle enormi strutture commerciali che da vent’anni ormai dominano il panorama cittadino. E non è finita qui. Al Gs, diventato Carrefour, al Famila e a ’Il Gialdo’, simbolo di una prima rivoluzione, si affiancherà tra pochi mesi, certamente pronto a sfruttare la grande occasione del consumismo natalizio, la nuova Ipercoop. La Coop, attualmente all’interno del centro di via Conte Rossi, infatti si sta preparando al trasloco verso la nuova, attigua sede trasformandosi da supermercato in megastore dagli spazi quintuplicati, dove gli alimentari continueranno a restare parte di un tutto che non avrà confini in termini di tipologie di merci vendute. A questo panorama abbiamo voluto in questa pagina contrapporre le fotografie scovate negli archivi, immagini di quarant’anni fa e oltre, che non solo il bianco nero fa sembrare ancora più vecchie. Le ceste di frutta e verdura sul marciapede della via centrale, i capretti sgozzati esposti fuori dalle macellerie, sporcati dalla polvere e dagli scarichi dei tubi di scappamento delle 600, ci sembrano appartenere quasi ad un’altra civiltà. Eppure era solo la Chieri degli anni ’60. Qui la lobby dei piccoli commercianti, impaurita dalla concorrenza sui prezzi, impedì allo Standa di insediarsi, sfogando tutta la sua ’potenza’ politica sui tavoli degli assessori. Non si potè però opporre, ben prima peraltro delle sue stesse aspettative, ai minimarket Despar e Vegè, che tracciarono negli anni ’70 quel piccolo solco sul quale oggi la Coop ha aperto un’autostrada a otto corsie.


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