giovedì 30 settembre 2010

Ronde pronte al varo?

Le ronde chieresi nelle mani del Prefetto e del Questore. Si svolgerà martedì l’incontro tanto atteso e richiesto dalla Lega Nord per ottenere il via libera per l’istituzione a Chieri del servizio degli “osservatori volontari”. All’incontro parteciperanno il sindaco Francesco Lancione e l’assessore alla sicurezza Antonio Zullo, da sempre titubanti sull’istituzione delle ronde. Con loro il segretario comunale e naturalmente un consigliere comunale della Lega. «In quest’incontro presenteremo la bozza di ordinanza che abbiamo preparato per prevedere ronde realizzate da persone appartenenti ad associazioni di volontariato anche già esistenti sul nostro territorio - spiega Gian Pietro Toaldo, consigliere leghista e sin dall’inizio forte sostenitore dell’utilizzo dei normali cittadini per garantire la sicurezza in città - Gli “osservatori” saranno chiamati a vigilare sulla città seguendo tutte le indicazioni del decreto Maroni.Avranno pettorine per essere riconoscibili e soprattutto saranno preparati attraverso appositi corsi. Nulla a che fare con gli individui armati di manganello a cui si riferiscono sempre coloro che hanno crocifisso quest’iniziativa. I volontari innanzi tutto non saranno armati e saranno di supporto alla gente, di notte come di giorno, quando ad avere bisogno di protezione e assistenza sono anche gli anziani, spesso vittime di scippi e raggiri». Ma quante associazioni chieresi hanno manifestato interesse a partecipare all’istituzione delle ronde? «Al momento nessuna, perché siamo noi a non aver ancora chiesto la loro disponibilità - chiarisce Toaldo - Sarebbe stato inutile smuovere le acque prima di avere il via libera del Prefetto. Aspettiamo dunque di avere maggiori chiarimenti martedì ». L’assessore alla sicurezza Zullo, non ha però mai appoggiato l’istituzione delle ronde. «La mia esperienza professionale nel campo della sicurezza (lavora in Polizia) mi spinge a pensare che questa non sia la strada migliore da percorrere per rendere Chieri una città sicura - conferma l’assessore - Mi affido tuttavia alla volontà politica del sindaco e nonché all’autorità del Prefetto e del Questore che hanno competenza in merito». E rimarca: «Siamo stati indicati da uno studio dell’Università cattolica di Milano come un esempio di integrazione. L’impegno politico a favore di progetti in campo sociale e le presenza delle forze dell’ordine sul territorio penso dunque possano essere il veicolo giusto per garantire gli stessi obiettivi di sicurezza richiesti alle ronde. In più i requisiti richiesti agli “osservatori volontari” sono specifici: potrebbe non essere così semplice l’istituzione del servizio».


www.corrierechieri.it/art/Ronde pronte al varo?

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