giovedì 23 settembre 2010

Religioni e dialogo La parola al teologo

Il dialogo vissuto come momento di ascolto profondo e come base per una vera condivisione tra gli ordini e le confessioni religiose. È il tema al centro dell’incontro che domenica, alle 18, il teologo Vito Mancuso terrà in piazza Mazzini, nella chiesa di San Guglielmo. L’appuntamento, intitolato “Il dono del dialogo”, rientra nel programma della rassegna “Torino spiritualità” ed è organizzato dal Circolo dei lettori del capoluogo piemontese. L’ingresso è libero. «Si tratta di un evento che abbiamo fortemente voluto qui a Chieri – spiega Agostino Gay, fino a tre mesi fa presidente del Circolo dei lettori torinese – La questione del dialogo è un argomento molto importante per la città e per i diversi ordini religiosi che la animano». Ad affrontare questo tema Vito Mancuso, una personalità molto importante nel mondo cattolico e intellettuale italiano: 47enne teologo lombardo, editorialista del quotidiano “La Repubblica” e autore di numerosi libri sul rapporto tra Dio, scienza e filosofia, parlerà dell’importanza del dialogo e di come questo tragga origine nell’interiorità umana e nel desiderio di verità, fino a sfociare in una relazione con gli altri. L’appuntamento rappresenta l’ultima iniziativa promossa dall’ex sindaco Agostino Gay nell’ambito del Circolo dei lettori. Ad aprile, infatti, in seguito alla vittoria del centrodestra alle elezioni regionali, aveva deciso di rassegnare le dimissioni per coerenza politica, visto che era stato nominato presidente del Circolo dall’ex governatrice Mercedes Bresso del Pd. Le dimissioni sono però diventate effettive soltanto a luglio, giusto in tempo per organizzare l’incontro di Mancuso a Chieri. «Avrei potuto proseguire nel mio incarico ancora per due anni, ma ho preso questa decisione perché credo fosse mio dovere farlo, considerata la mia nomina ad opera della Giunta regionale precedente – motiva la sua scelta Gay – Mi è dispiaciuto lasciare, perché l’attività nel cuore del sistema culturale torinese offre stimoli enormi, soprattutto all’interno di un ente di primo piano come il Circolo dei lettori». E tiene a precisare: «Soltanto se si intende l’incarico come assegnazione di un “posto” si rimane a prescindere dal contesto. Al desiderio personale è necessario anteporre la condivisione con il quadro politico che esprime le linee guida ». Sono comunque state numerose le critiche ricevute da Agostino Gay per la sua decisione. Qualcuno lo ha addirittura tacciato di snobismo, citando un episodio precedente: le dimissioni dal consiglio di amministrazione della Strada Reale dei vini della Provincia. «Può anche darsi, ma credo che soltanto così l’impegno politico possa riprendere agli occhi della gente quella dignità che ha smarrito – replica l’ex primo cittadino – In quel caso mi ero dimesso (dopo le scorse elezioni provinciali) perché il territorio che ritenevo di rappresentare non aveva scelto me per la Provincia. Come potevo esercitare il ruolo di rappresentante di un territorio che non si riconosceva in me?».


www.corrierechieri.it/art/Religioni e dialogo La parola al teologo

Nessun commento:

Posta un commento