giovedì 17 giugno 2010

"Casa Pound? Sono tutti fascisti"

“Casa Pound” arriva a Chieri. E il Comitato 19 aprile lancia l’allarme: «Sono fascisti». Sabato l’associazione di estrema destra era in via Vittorio per distribuire volantini e spiegare le proprie iniziative. Spiega Marco Racca, coordinatore regionale del movimento: «Abbiamo presentato anche a Chieri le nostre proposte di legge sul mutuo sociale e “Tempo di Essere Madri”. Le persone interessate sono state moltissime: hanno firmato i moduli che ci permetteranno di presentare le nostre proposte ». Un mese fa, Casa Pound si è presentata per la prima volta a Chieri con uno striscione che chiedeva “Mutuo sociale subito”. Racca aveva rivendicato l’azione, attribuendone la paternità a un gruppo di giovani chieresi che, come lui, si ispirano alla destra sociale e all’occupazione del centro sociale “Casa Pound”. Ora l’associazione vuole continuare a lavorare a Chieri: «La necessità di giustizia sociale è molto presente in provincia e nei piccoli centri, anche loro soffocati dalle difficoltà della crisi economica e dal problema abitativo. Continueremo a sensibilizzare Chieri sulle nostre iniziative: come riportato nei volantini, vogliamo essere e saremo Cuore e Spada di un Popolo allo sbando». Le frasi di Racca e la presenza del gazebo di Casa Pound hanno fatto allarmare i membri del neonato Comitato antifascista “19 aprile”. Vi aderiscono l’Anpi (l’associazione dei partigiani chieresi), il centro di documentazione “Il Cubo”, il Comitato Pace e Cooperazione, la Comunità cristiana di base, le associazioni Patchanka e Quarto Stato, il collettivo del Monti, Cobas scuola, gruppi politici come Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani e Partito Democratico. Il Comitato antifascista è nato per combattere le tendenze neofasciste. E Casa Pound è considerata una di queste, tanto da organizzare una riunione straordinaria del gruppo per decidere come opporsi. Nell’incontro di mercoledì sera al Cubo di piazza Dante i membri del Comitato hanno deciso di organizzare un presidio il 26 giugno, con striscioni e volantini che «mettano in guardia » i chieresi sul presunto pericolo fascista. La riunione degli antifascisti è stata segnata anche da momenti di tensione tra il consigliere del Pd Antonio Maspoli e Alessio Ariotto, avvocato pinese, militante No - global e no Tav ed esponente del Partito comunista dei lavoratori. Il legale è partito all’attacco: «Non abbiamo saputo di questa iniziativa perché è mancata la vigilanza antifascista tra chi è all’interno del Consiglio comunale». Maspoli ribatte che il Pd ha fatto il possibile e che continuerà a lavorare in questo senso, promettendo un’interrogazione. Poi aggiunge: «La Giunta, antifascista in teoria, comprende anche la destra e permette di organizzare queste iniziative». Anche Beppe Gastaldi, partigiano e presidente dell’Anpi chierese, vuole chiedere spiegazioni a Francesco Lancione: «Parlerò col sindaco per capire cosa sta succedendo. Quei ragazzi sono fascisti e dobbiamo impegnarci per combatterli: sono segnali inquietanti». Aggiunge l’ex consigliere comunale Massimo Palma: «Dobbiamo bloccarli subito per far capire che a Chieri non sono benvenuti. Sono pericolosi anche perché mascherati: hanno copiato le frasi e i comportamenti dei centri sociali ». Ma, a sentire la consigliera del Pd Manuela Olia, non sono così nascosti: «Si presentano come i fascisti del terzo millennio. E vogliono prendere piede a Chieri: chiedono di avere uno spazio come il Patchanka e il Cubo e si lamentano di non essere ascoltati dalle istituzioni. A me verrebbe da dire loro: “E vorrei ben vedere”». Il Comitato antifascista è quindi compatto nelle azioni da intraprendere: interrogazione in Consiglio, manifestazione il 26 e un colloquio col sindaco. Con i ragazzi del Cubo che propongono: «Chiediamo degli spazi dove realizzare grandi murales con scritte che chiariscano che Chieri è antifascista».


www.corrierechieri.it/art/"Casa Pound? Sono tutti fascisti"

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