giovedì 3 maggio 2012

Tabasso, cosa si salva?

Tabasso da ridimensionare: che cosa si salverà dai tagli? «Cinema, auditorium e parcheggi sono irrinunciabili – risponde il geometra Gian Paolo Bonvicino, legale rappresentante della Co.Im.Pre, la società capogruppo dell’Ati (Assoacione temporanea d’imprese) che dovrebbe realizzare la riqualificazione dell’ex tessitura – Comunque potrebbero essere modificate anche quelle opere per spendere meno: si potrebbe diminuire il numero di piani dei posteggi. O anche cambiare la forma degli edifici. E’ tutto ancora da definire». Il geometra sembra avere le idee leggermente più chiare su che cosa potrebbe succedere nell’area dell’ex cotonificio: soltanto a fine marzo si annunciavano le difficoltà della sua azienda, con il sindaco Francesco Lancione che annunciava il rischio del fallimento. Quell’allarme pare rientrato, ma le difficoltà dell’operazione rimangono: i privati chiedono di rivedere il progetto per renderlo più sostenibile. Ma tutta la riqualificazione resta a rischio. La stessa Ati procedere a tentoni: Bonvicino si sbottona soltanto di fronte all’insistenza del cronista. Il geometra avvia il suo ragionamento in modo vago: «Stiamo lavorando con il pensiero, non ci sono programmi ufficiali. Dobbiamo ancora incontrare la Giunta. Non è che io non voglia parlarne, è che non lo so ancora». Ma i chieresi, intesi come Comune e cittadini, attendono proposte concrete: «Lo capisco, però non potranno arrivare in tempi brevi. Non stiamo parlando di una stupidaggine: la riqualificazione della Tabasso è un progetto ampio, bisogna valutarlo bene. Di certo va rivisto: da quando l’abbiamo pensato a oggi, il mondo è cambiato e ci dobbiamo adeguare». Quindi l’iter è bloccato in attesa di queste valutazioni? «No, va avanti: il progetto definitivo è al vaglio degli enti competenti». Nonostante debba essere cambiato? «Sì, perchè ragioniamo sull’impianto generale. Non modificheremo le linee guida né andremo oltre, ovviamente, le normative e i paletti della convenzione con il municipio». Resta da definire come i privati potrebbero intervenire per risparmiare. Al momento la riqualificazione, pensata dallo studio Vitali-Sulmona e dell’architetto Fabrizio Curtabbi, prevede prevede quattro condomìni, spazi commerciali, un centro benessere con piscina e locali dedicati alla formazione. Tutti lungo la salita di via Fratelli Giordano. In cambio, a costo zero per il municipio: auditorium, parcheggio multipiano con 350 posti pubblici (gestiti dai privati per 32 anni), museo del territorio, spazi verdi, piazze e percorsi pedonali. Ma anche tre sale cinematografiche e un “open space” per uffici pubblici e privati. Il progetto prevede poi due punti ristorazione (uno a servizio dell’auditorium e l’altro del centro benessere), 2 mila metri quadri di negozi nelle nuove strutture che sorgeranno nella piazzetta centrale di negozi e nelle “casette” affacciate su via Vittorio Emanuele, in parte demolite e in parte recuperate. Il timore è che tutto resti sulla carta. Bonvicino assicura che l’intervento si farà, anche se ridotto. Ma quale, tra le opere, rischia un “taglio”? «Non certo parcheggi, auditorium e cinema» ribadisce il geometra. Rimangono museo del territorio e “open space”, che inizialmente doveva ospitare la scuola di cinema: «Potrebbero essere ripensati. Ma non li stravolgeremo».


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