giovedì 30 giugno 2011

Saldi in... bancarella

Iniziano domani, sabato, i saldi estivi: croce e delizia dei commercianti, dureranno fino al 27 agosto. «I nostri commenti sono analoghi rispetto a quelli già espressi all’avvio dei saldi invernali - sottolinea il presidente dell’Ascom Salvatore Scimone - I saldi sono troppo lunghi e, soprattutto, troppo anticipati». Tuttavia è vero che i consumatori guardano con particolare favore a questo particolare periodo del commercio: «E’ per questa ragione che anche quest’anno organizzeremo la “Festa delle bancarelle”, arrivata alla quarta edizione ». Nei due venerdì 8 e 15 luglio, dalle 19,30 a mezzanotte, i commercianti allestiranno bancarelle di fronte ai propri negozi: a contorno ci saranno gruppi musicali che si esibiranno nell’intrattenimento. Gli scorsi anni, a chi effettuava l’acquisto veniva offerto un buono per ritirare un caffé o un gelato: sarà così anche quest’anno? «No - risponde Scimone - Abbiamo investito tutte le nostre risorse nella pubblicità e nell’animazione ». Dal suo canto il Comune fornirà il patrocinio ai due eventi e, soprattutto, non farà pagare il plateatico alle bancarelle. Pur se avranno il sorriso sulle labbra nell’accogliere i clienti, i commercianti chieresi sono però preoccupati. E’ infatti rimasta poca sabbia, nella clessidra che misura i giorni di qui a novembre, quando al Gialdo sarà inaugurata la Novacoop. «Inoltre la crisi economica non accenna a passare: soldi in circolazione ce ne sono sempre meno». Ciò significa, anche senza metter di mezzo la grande distribuzione, che le fette destinate a ciascun esercente si assottigliano,mentre i costi di gestione aumentano. «Noi cerchiamo di non abbacchiarci troppo - prosegue Scimone - Tuttavia le difficoltà le tocchiamo con mano ogni giorno. Nelle ultime due settimane, per esempio, gli affari hanno subito una botta d’arresto. In realtà di gente, nei nostri negozi, ne è entrata parecchio: però sono “in perlustrazione”, per vedere a quali articoli puntare non appena scatteranno i saldi». Il presidente dell’Ascom ha un timore: «Che prima o poi questa faccenda dei saldi esploda: tra saldi, pre-saldi e ferie, in modo normale si lavora sei mesi l’anno». Lei che cosa proporrebbe? «La liberalizzazione completa. Ciò significa che chi vuol fare dei saldi li fa quando gli fa comodo, e per il periodo che crede». Non rischierebbe di innescare una corsa ad anticiparsi? «Non penso proprio, o non su larga scala. La maggioranza di noi si dividerebbe tra chi non fa saldi e pratica sconti tutto l’anno, e chi riporterebbe i saldi alla loro giusta collocazione: alla fine della stagione».


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