giovedì 19 aprile 2012

Desolazione a Fontaneto. Scheletri e ditte chiuse

Scheletri di capannoni, cumuli di terra e aree recintate con la scritta “vendesi” e alcuni dei primi edifici tirati su una decina di anni fa già desolatamente vuoti e in cerca di acquirenti. È il ritratto dell’area industriale di Fontaneto oggi, a distanza di quindici anni dal suo concepimento e a una dozzina dai primi insediamenti industriali.Un’area che non sembra mai decollata e che negli ultimi due anni appare in grande difficoltà, nonostante le nuove imprese in arrivo, prima fra tutte la Cartotecnica Chierese. «È lo specchio dell’Italia stretta nella morsa della crisi», osserva amaramente l’ingegnere Franco Tabasso, uno dei titolari della Eidos, azienda di progettazione e produzione di stampanti industriali che dal 2008 ha sede in via dell’Industria 11, nella cosiddetta Fontaneto 2.«Tanta gente per costruire i capannoni si è indebitata – ricorda Piero Vergnano, uno dei titolari della Vergnano Utensili, dal 2002 in corso Olia 2, una delle prime imprese a insediarsi a Fontaneto 1 – Poi quattro anni fa è arrivata la crisi e alcuni non ce l’hanno fatta ».


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