CHIERI Canone Rai anche su pc e smartphone? Lo stabilirebbe una legge, a dir poco tirata per i capelli, risalente addirittura al 1938. Eppure, per fare cassa, i vertici della tv pubblica hanno provato anche questa: reinterpretare in chiave moderna una legge regia degli anni ’30, quando paradossalmente non esistevano né internet né la televisione. Così nei giorni scorsi sono fioccate su milioni di imprenditori e lavoratori autonomi, le richieste della Rai che esigeva il pagamento del canone ai possessori di apparecchi come pc e tablet, persino smartphone, normalmente non finalizzati alla ricezione di programmi tv. Nel mirino ci sono entrati tutti, dal commerciante all’autotrasportatore: l’importante era avere la partita iva.
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